sabato 16 febbraio 2013

Notte bianca leggendo e ascoltando David Malouf ...my favorite things.




Parte di quel tempo lo passò seduta su una sedia bassa regolando l’orecchio su un tintinnio distante, mentre una brezza la raggiungeva da molto lontano, da oltre il limitare del mondo , e faceva rotolare una lampadina usata di qua e di là su un tavolo di vetro. Lei osservava , affascinata. Ora dopo ora, nella luce schermata del sole e poi nel blu di una lampada notturna dell'ospedale, la fragile sfera rotolava e lei l’udiva , nel profondo cranio di lui , uno scricchiolio di iceberg , e si trovava seduta , semicongelata, in un paesaggio torpido , del tutto dimentica , ora di odori e sapori e di qualsiasi altra sensazione ; c’era solo ciò che coglieva di quel suono fievole , di qualcosa di rotto in una lampadina ermetica. Per raggiungerlo , disse tra sé , dovrò fracassare il vetro. E poi? Il suono si dilaterà e mi riempirà o cesserà completamente?
Intanto ascoltava. Richiedeva tutta la sua attenzione. Era questione di vita o di morte. Quando non lo sentiva più…



 
 

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