In questo mondo colpevole,
che solo compra e disprezza,
il più colpevole son io,
inaridito dall'amarezza.
Un tempo gli uomini dell'universo contadino prenazionale e preindustriale non vivevano un'età dell'oro , ...essi vivevano l'età del pane . Erano cioè consumatori di beni estremamente necessari. Ed era questo , forse , che rendeva estremamente necessaria la loro povera e precaria vita. Mentre è chiaro che i beni superflui rendono superflua la vita.
Il modello culturale offerto agli italiani (e a tutti gli uomini del globo, del resto) è unico. La conformazione a tale modello si ha prima di tutto nel vissuto , nell'esistenziale : e quindi nel corpo e nel comportamento. E' qui che si vivono i valori, non ancora espressi , della nuova cultura della civiltà dei consumi , cioè del nuovo e del più repressivo totalitarismo che si sia mai visto.
Dal punto di vista del linguaggio verbale , si ha la riduzione di tutta la lingua a lingua comunicativa , con un enorme impoverimento dell'espressività.
...Quando parlo di omologazione di tutti i giovani , per cui , dal suo corpo , dal suo comportamento e dalla sua ideologia inconscia e reale ( l'edonismo consumistico) un giovane fascista non può essere distinto da tutti gli altri giovani , enuncio un fenomeno generale.
(Ma) so benissimo che ci sono (anche) dei giovani che si distinguono.
Ma si tratta di giovani appartenenti alla nostra élites, e condannati a essere ancora più infelici di noi : e quindi probabilmente anche migliori.
Tratto da " Scritti corsari " di Pier Paolo Pasolini
Pensando amaramente a questi nostri figli
a cui è stato tolto il diritto
di essere protagonisti del loro futuro.