domenica 9 agosto 2015

Lontano...andarsene.

 

Spesso il paesaggio sorprende.
Sorprende quando propone all’occhio immagini
metafore del sentire nell’istante.
E’ capace di vestirsi  di poesia ed esprimere in semplice sintesi
le complesse armonie dell’anima.
E allora in quell’attimo la contemplazione lenta e statica,  
nel silenzio,
 nega la velocità di tante parole sfuocate e vuote.

Forse è lo  sguardo che deforma la realtà ricercando  un fuoco
lontano da tutto,
lontano dagli uomini e dalle loro misere cose,
ma intimamente dentro il panorama della propria anima.  
Il fuoco di un possibile luogo di appartenenza
dove andare per stare
immobile nell'armonia dell'infinito movimento.

Iperipo
 
 
 
 
Giungono inopportuni
Come la pioggia sul mare
Hanno coperto il tempo antico
con un mantello pieno di umidità e di ricordi
Sono arrivati vestiti di seta e di satin
su una nave di luce
Aveva in testa un paese e dei boschi
Andarsene...Andarsene...staccare le zolle di terra
le radici morte e la terra marcia
E se l'albero piegandosi potesse dire la fessura, l'errore
E se l'albero se ne andasse
lontano...lontano...dagli uomini.
 
Tahar Ben Jelloun
 


 

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