martedì 11 agosto 2015

Allargare l'anima.



 
Le vie della vita sono diverse,
Come vie sono, e come crinali dei monti.
Ciò che noi siamo qui, di là potrà compierlo un dio
Con armonie e premio eterno e pace.
 
Friedrich Hölderlin
 
 
 
Non vi è strada che porti indietro,
né al lupo né al fanciullo.
In principio non vi è innocenza né semplicità;
tutto ciò che è creato,
anche le cose più semplici,
sono già colpevoli, sono già molteplici,
buttate nel sudicio fiume del divenire e non possono mai più,
mai più risalire la corrente.
La via verso l'innocenza,
verso l'increato, verso Dio non è un ritorno,
ma un proseguire,
non porta verso il lupo o verso il fanciullo ma sempre avanti nella colpa,
sempre più addentro nel divenire dell'uomo.
Nemmeno il suicidio ti servirà seriamente,
povero lupo della steppa,
percorrerai la via più lunga, più difficile, più faticosa del divenir uomo,
dovrai moltiplicare ancora più volte la tua duplicità,
complicare ancor più la tua natura complicata.
Invece di restringere il tuo mondo,
di semplificare la tua anima,
dovrai accogliere più mondo
e infine il mondo intero nella tua anima dolorosamente ampliata
per poter giungere forse un giorno alla fine,
al riposo.
...
Ogni nascita è separazione dal tutto,
è limitazione, distacco da Dio,
nuovo doloroso divenire.
Il ritorno al tutto,
l'annullamento della dolorosa individuazione,
il divenir Dio significa aver allargato talmente la propria anima
da riabbracciare l'universo.
 
 
tratto da "Il lupo della steppa" di Hermann Hesse,  
libro che spesso giace per lungo tempo sotto una pigna di libri
a cui poi però faccio sempre ritorno
  

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