domenica 9 ottobre 2011

Paolo Fresu: Si dolce è il tormento


Questi sono tempi di opressione con lo squallore che ti assedia ovunque e ti tormenta l'anima.
Allora un pomeriggio ventoso e di sole , di un autunno milanese che ti inquieta perchè tarda a venire, decidi che è necessario cambiare fuoco.
Senti la necessità di Musica per curare un'anima invadente e brontolona. Hai bisogno di bellezza.
E allora incontri Paolo Fresu per strada a un semaforo. Lo riconosci con quei suoi inconfondibili pantaloni attillati a quadretti colorati e i suoi stivaletti lucidissimi che lo fanno sembrare un folletto sperduto in una città grigia.
Attraversi la strada con lui e lo segui in un auditorium e lì lo stai ad ascoltare in concerto.
Appena si fa buio in sala sale alto il suono della sua tromba , riempie l'aria tutta ed è un suono espanso così delicato e pieno di bellezza , pieno di cultura e di sensibilità che subito ti rapisce e annulla la gravità .
E allora incominci a muoverti sospeso e leggero verso luoghi altri , e l'anima diventa giovane e comincia a spaziare verso orizzonti brillanti di colori sfumati laddove , oltre la soglia oscura "del di quà", predomina la luce "del di là".
Immerso in tanta bellezza liquida riassapori la libertà di riuscire a muoverti verso territori che ti appartengono , molto lontani e diversi da quelli quotidiani , e dove la tua anima si acquieta e rinasce la speranza nell'uomo.

Poi finito il concerto ti chiedi se è stato solo un momento di consolazione oppure se si è rinnovata ancora la consapevolezza che è solo con la creatività dell'uomo che si allontana il buio dei nostri tempi.




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