I propri difetti irriducibili bisogna trasformarli in virtù. Assodato che mi piace recitare davanti a me stesso, posso riscattare questa sciocca dispersione imparando a investirmi di parti ignote e vederle così svolgersi secondo la loro natura. E' in fondo una premessa di poesia. C.P
venerdì 26 ottobre 2012
martedì 23 ottobre 2012
lunedì 22 ottobre 2012
Dopo i cani che hanno abbaiato al nulla e i porci che hanno grufolato ... sua Eccellenza Maestosa “Il Celeste” , forte della sua etica e in attesa di rimorsi , ha cinguettato: " Continua la saga!"...e noi si continua a bocca chiusa , senza respiro , a nuotare nella "beatissima grazia della stupidità”.
Completatmente devastato non riesco a trattenere la commozione
di fronte a questo quadro di cotanta bellezza italiota.
Il Celeste ,
figlio dei suoi tempi ma timorato di Dio ,
coerente con la sua etica di integerrimo praticante,
stamattina all'alba ha sentenziato cinguettando
" Continua la saga di Comunione e Liberazione!"
figlio dei suoi tempi ma timorato di Dio ,
coerente con la sua etica di integerrimo praticante,
stamattina all'alba ha sentenziato cinguettando
" Continua la saga di Comunione e Liberazione!"
...aspettando fiducioso
l’insorgere sacrosanto dei rimorsi,
che tuttavia tardano a manifestarsi.
che tuttavia tardano a manifestarsi.
I
rimorsi da lui devotamente sollecitati, incrementando l’entità del proprio
crimine con il provocare catastrofi marine, omettendo o alterando i segnali
opportuni.
Scorrono giorni e notti invano.
Niente.
Nessun rimorso.
Nessuno rimorso inquieta la sua coscienza.
L’etica non ha senso di colpa, ne rimorsi.
Scorrono giorni e notti invano.
Niente.
Nessun rimorso.
Nessuno rimorso inquieta la sua coscienza.
L’etica non ha senso di colpa, ne rimorsi.
Mai come in questo nostro tempo tra i più sanguinari e insignificanti,
mai,
s’è tanto abusato di parole quali fratellanza,
governo solidarietà tolleranza pacifismo eccetera.
Mai nessun altro tempo fu come questo cosi parodisticamente etico e perciò risibilmente amorale.
mai,
s’è tanto abusato di parole quali fratellanza,
governo solidarietà tolleranza pacifismo eccetera.
Mai nessun altro tempo fu come questo cosi parodisticamente etico e perciò risibilmente amorale.
Mai nei suoi singoli così infettato da plusvalore di
moralità,
tanto che si è costretti a sconfinare nella cronaca nera
per reperirvi una qualche figuraccia patologicamente etica.
Siamo asfissiati da una massa così sciatta,
amorfa, e paradossalmente intraprendente,
che non ci sentiamo in compenso oppressi finalmente da nessun equivoco moralistico,
e non è poco nell’insignificanza della tirannia delle plebi.
tanto che si è costretti a sconfinare nella cronaca nera
per reperirvi una qualche figuraccia patologicamente etica.
Siamo asfissiati da una massa così sciatta,
amorfa, e paradossalmente intraprendente,
che non ci sentiamo in compenso oppressi finalmente da nessun equivoco moralistico,
e non è poco nell’insignificanza della tirannia delle plebi.
tratto da : Quattro momenti su tutto il Nulla -"Coscienza e Conoscenza"
del grandissimo Carmelo Bene
del grandissimo Carmelo Bene
sabato 20 ottobre 2012
Alva Noto e Ryuichi Sakamoto : espansione continua del pensiero sensibile...nell'incanto.
Sónar Reykjavík : Alva Noto & Ryuichi Sakamoto
Impulsi sonori a
contenuto di energia minima,
immessi ad intervalli costanti,
creano un flusso
continuo.
Flusso
inarrestabile che trasporta
l’abbandono del pensiero dal corpo.
Onde corte che si
dilatano nello spazio
fino a divenire onde lunghe
che vibrano nella mente in successione ripetuta.
Respiro pulsante che induce
al movimento.
Suoni che disegnano
geometrie semplici e perfette
portano alla rarefazione dell’intorno
verso la meta di un silenzio interiore
nell'incanto.
nell'incanto.
Silenzio del
pensiero come meta
tanto cercata
ma sempre allontanata.
Rigorosa pulizia
della forma
su cui si sovrappone una melodia malinconica ,
frazionata nella
sospensione.
Dissolvenza del
disegno sonoro da una parte,
continua
immissione di energia dall’altra,
sostengono l’abbandono
all’estasi del pensiero sensibile
… evocando un antico
rituale giapponese.
martedì 16 ottobre 2012
sabato 13 ottobre 2012
Nota a Urlo - Allen Ginsberg
Santo!
Santo!
Santo! Santo!
Santo! Santo! Santo!
Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo!
Il mondo è santo!
L'anima è santa!
La pelle è santa!
Il naso è santo!
La lingua e il cazzo e la mano e il buco del culo sono santi!
Tutto è santo! tutti sono santi! dappertutto è santo! tutti i giorni sono nell’eternità! Ognuno è un angelo!
Il pezzente è santo come il serafino! il pazzo è santo come tu mia anima sei santa!
La macchina da scrivere è santa la poesia è santa la voce è santa gli ascoltatori sono santi l'estasi è santa!
Santo Peter santo Allen santo Solomon santo Lucien santo Kerouac santo Huncke santo Burroughs santo Cassady santi gli sconosciuti mendicanti sodomiti e sofferenti santi gli orrendi angeli umani!
Santa mia madre nel manicomio! Santi i cazzi dei nonni del Kansas!
Santo il sassofono gemente! Santa l'apocalisse del bop! Santi gli hipsters di jazz & marijuana pace & streppa & tamburi!
Sante le solitudini dei grattacieli e delle strade! Sante le cafeterias piene di milioni! Santi i misteriosi fiumi di lacrime sotto le strade!
Santo il juggernaut senza compagni! Santo il vasto agnello della borghesia! Santi i pazzi pastori della ribellione! Chi capisce Los Angeles È Los Angeles!
Santa New York Santa San Francisco Sante Peoria e Seattle Santa Parigi Santa Tangeri Santa Mosca Santa Istanbul!
Santo tempo nell'eternità santa eternità nel tempo santi gli orologi nello spazio santa la quarta dimensione santa la quinta Internazionale santo l'Angelo in Moloch!
Santo il mare santo il deserto santa la ferrovia santa la locomotiva sante le visioni sante le allucinazioni santi i miracoli santa la pupilla santo l'abisso!
Santo perdono! pietà! carità! fede! Santi! Nostri! corpi! sofferenza! magnanimità!
Santa la soprannaturale ultrabrillante intelligente gentilezza dell'animo!
Berkeley 1955
Traduzione: Fernanda Pivano
Santo!
Santo! Santo!
Santo! Santo! Santo!
Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo! Santo!
Il mondo è santo!
L'anima è santa!
La pelle è santa!
Il naso è santo!
La lingua e il cazzo e la mano e il buco del culo sono santi!
Tutto è santo! tutti sono santi! dappertutto è santo! tutti i giorni sono nell’eternità! Ognuno è un angelo!
Il pezzente è santo come il serafino! il pazzo è santo come tu mia anima sei santa!
La macchina da scrivere è santa la poesia è santa la voce è santa gli ascoltatori sono santi l'estasi è santa!
Santo Peter santo Allen santo Solomon santo Lucien santo Kerouac santo Huncke santo Burroughs santo Cassady santi gli sconosciuti mendicanti sodomiti e sofferenti santi gli orrendi angeli umani!
Santa mia madre nel manicomio! Santi i cazzi dei nonni del Kansas!
Santo il sassofono gemente! Santa l'apocalisse del bop! Santi gli hipsters di jazz & marijuana pace & streppa & tamburi!
Sante le solitudini dei grattacieli e delle strade! Sante le cafeterias piene di milioni! Santi i misteriosi fiumi di lacrime sotto le strade!
Santo il juggernaut senza compagni! Santo il vasto agnello della borghesia! Santi i pazzi pastori della ribellione! Chi capisce Los Angeles È Los Angeles!
Santa New York Santa San Francisco Sante Peoria e Seattle Santa Parigi Santa Tangeri Santa Mosca Santa Istanbul!
Santo tempo nell'eternità santa eternità nel tempo santi gli orologi nello spazio santa la quarta dimensione santa la quinta Internazionale santo l'Angelo in Moloch!
Santo il mare santo il deserto santa la ferrovia santa la locomotiva sante le visioni sante le allucinazioni santi i miracoli santa la pupilla santo l'abisso!
Santo perdono! pietà! carità! fede! Santi! Nostri! corpi! sofferenza! magnanimità!
Santa la soprannaturale ultrabrillante intelligente gentilezza dell'animo!
Berkeley 1955
Traduzione: Fernanda Pivano
venerdì 5 ottobre 2012
domenica 30 settembre 2012
Urlo lacerante ... germoglio di ribellione
Mantra avvolgente
anestetico
che accompagna
un dolore silente
urlo lacerante
germoglio di ribellione
Esmerine “Sprouts” (LIVE) by Constellation Records on vimeo
sabato 29 settembre 2012
Essere perdita di tempo.
La musica di Julia Kent.
Materia rarefatta , senza gravità ,
che riempie il vuoto
... e l'anima diventa tangibile.
ritmo ripetitivo
malinconia
pause
leggerezza
velocità
sensibilità
allegria
dolore latente
pensieri in movimento
interferenze
trasporto
allontanamenti
passione
vicinanze
mancanze
armonie
vuoto
nostalgia
isolamenti
chiusure
amore
silenzi
silenzi
tristezza
aperture
distanze
distanze
sintonie
vita
morte
perdita di tempo
venerdì 28 settembre 2012
Celebri ladron...s'affondan le mani nelle casse
S'affondano le mani nelle casse -- crak! si trovano sacchetti pieni d'oro -- crak! e per governare, come fare?
Rubar, rubar, rubar, sempre rubare!
I nostri governator son tutti malfattor, ci rubano tutto quanto per farci da tutor.
Noi siam tre celebri ladron
che per aver rubato ci han fatto senator.
Mazzini, Garibaldi e Masanìelbo -- crak! erano tutti quanti malfattori; -- crak! gli onesti sono loro: i Cuciniello, Pelboux, Giolitti, Crispi e Lazzaroni.
I nostri governator...
Noi siam tre, ladri tutti e tre,
che per a ~er rubato ci han fatto cugini del re.
Se rubi una pagnotta a un cascherino -- crak! te ne vai dritto iii cella senza onore; -- crak! se rubi invece qualche milioncìno
ti senti nominar comnìendatorc.
I nostri governator...
Noi sìam tre celebri ladron
che per aver rubato ci han fatto senator.
Autore: U. Barbieri Anno 1896
venerdì 21 settembre 2012
Concavità di parabola
Traettorie circolari che non spostano.
Movimento illusorio senza energia,
in uno stazionare dentro
la concavità di una parabola che imprigiona.
Agonia del vano oscillare nell'invalicabile
che toglie anche la speranza
nell' ultimo respiro.
nell' ultimo respiro.
domenica 2 settembre 2012
Anche se poi non è uguale a niente ... né diverso da niente.
Ho una situazione ricorrente
che accade quando mi ritrovo solo immerso nel flusso dinamico o stazionario
di persone a me sconosciute e che mi
gravitano attorno casualmente.
Non mi abbandona mai l’ illusione di cercare di carpire dall’esistenza dei miei simili che mi
stanno attorno qualcosa che possa aiutarmi a capire il loro e poi il mio senso dell'esistere. E’ una situazione che si verifica per esempio quando mi muovo tra le corsie di un supermercato o tra le bancarelle di un mercato o ancora tra gli scaffali di una libreria. Quando staziono sulla banchina di un binario nell'attesa di un treno che deve arrivare o tra i corpi abbandonati al sole su una spiaggia. Nel girovagare nelle sale di un museo per una mostra o nella coda d'attesa per entrare in una sala da concerto . Seduto tra i sedili di un vagone ferroviario durante un viaggio o tra i tavolini di un bar o ancora tra le poltrone di un teatro prima che si apra il sipario e inizi lo spettacolo.
Situazioni dove senza volerlo mi ritrovo a contatto ravvicinato con persone sconosciute che il caso ha portato nelle mie vicinanze e che quindi ho la possibilità di osservare e ascoltare in piccoli frammenti del loro vivere.
La mente allora si immerge in una sorta di bolla d’aria
che mi porta in uno stato di lontananza da tutto ciò che mi circonda.
Ma raggiunto questo status la mia attenzione e il mio sguardo diventano
cinepresa e si attivano e seguono in particolare qualche tipo umano. Questi tipi umani salgono sul treno dei miei pensieri dove , isolati dal contesto in cui stanno , cerco di focalizzarne il comportamento e il loro
modo di essere.
In questa area protetta solo loro esistono.Tutto il resto diventa rumore di
fondo lontano che mi giunge ovattato e sfuocato , senza senso. Gli occhi non si lasciano sfuggire ogni fotogramma del loro movimento. Più guardano intensamente e più vedono. E ad ogni frazione contemporaneamente la mente associa ipotetici pensieri o ipotetici bisogni che diventano causa ed effetto.
In fondo non è altro che un’ operazione di destrutturazione per ridurre il loro esistere a una serie di tanti scatti parziali anziché percepire un solo moto continuo. Una schematizzazione semplificativa di una realtà che non si può governare per la sua complessità. Allontano la presunzione di riuscire a capire un macrocosmo nel suo intero e quindi fraziono in piccoli frammenti il vissuto di chi il caso mi ha portato attorno.
Ma quando questi tipi si allontanano guardo i fotogrammi che mi sono rimasti tra le mani e mi ritrovo che ho colto solo piccoli frammenti scollegati fra loro che non servono allo scopo di decifrare le loro esistenze.
La mente allora , che non si arrende così facilmente, su questi fotogrammi che presi a se stanti spesso non hanno un senso , architetta delle sceneggiature e quei tipi umani , ormai fisicamente lontani , subito si tramutano in miei attori pronti a recitare a soggetto per un mio film.
Solo ora quei tanti frammenti ordinati in fila , in una sequenza che scorre alla mia velocità , riprendono un senso. Il mio!
Attori che alla fine recitano ancora parti e controparti del mio vissuto e del mio sentire. Non aggiungono e non sottraggono nulla. Ma ogni volta la situazione si ripete e mi accompagna “anche se poi non è uguale a niente ...né diverso da niente. “
sabato 25 agosto 2012
Una carezza puo' essere come una danza
Cosa faccio: osservo.
Forse è proprio questo.
Non ho fatto altro che osservare persone.
Ho visto o cercato di vedere solo rapporti umani e ho cercato di parlarne.
Ecco cosa mi interessa.
E non sò cosa ci possa essere di più interessante.
Pina Bausch
Io nell'immenso voglio
tornare a me ,
già mi fiorisce il colchico autunnale dell'anima,
forse è già troppo tardi per tornare.
Oh , fra di voi muoio!
perchè mi asfissiate di voi stessi.
Vorrei tirare fili intorno a me
per mettere fine alla babele!
fuorviarvi,
confondervi, per fuggire
verso di me.
Fuga dal mondo di Else Lasker-Schuler
sabato 11 agosto 2012
Non è mai tempo per...non è mai tempo. Eppure hai sempre la sensazione che tutto sia sotto controllo. ...Poi tutto cambia.
Nessuno più rovescia le clessidre.
Aspettava la sabbia sotto il piccolo gorgo
che ingoiava grano a grano la vena.
Tutto accadeva come nei rimorsi,
un filo di dolore dove più la gola si stringeva.
Il prezzo da pagare era ogni volta
la fatale vicenda di scambiarsi
il medesimo vuoto.
da "La parte in ombra " di Sergio Zavoli
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