A sera mi inoltro nel bosco percorrendo un
lungo sentiero impervio e accidentato.
Attraverso una folta e rigogliosa
vegetazione che impedisce allo sguardo di spaziare
verso un orizzonte.
Il percorso è lungo e non riesco ad intuire
dove mi sta conducendo
o addirittura non so se mi porterà da
qualche parte.
Il sentiero man mano che avanzo si fa sempre
più oscuro e
mi sorge il dubbio che forse è meglio
tornare indietro sui miei passi.
Da ostinato quale sono , spinto dal
desiderio di arrivare in un Dove,
continuo ad avanzare quasi per inerzia.
Cerco ogni tanto un varco tra i rami da cui allungare
lo sguardo per capire dove mi trovo.
Ad un tratto , quando ormai mi sto
arrendendo,
come sorpresa inattesa mi si apre una radura
con tre casolari in pietra.
Uno spazio libero nel bosco
in cui lo sguardo finalmente può liberarsi dentro
un cielo colorato al tramonto.
E’ un
anfiteatro di prati arabescati da filari di vigneti
ordinati e disposti secondo un disegno prezioso
e naturale.
La
prima sensazione è di trovarmi in un luogo armonioso,
dove l’uomo ha lasciato un segno discreto
della sua presenza.
E’ un segno rispettoso di quel luogo che
esiste da sempre.
Accanto alla sua intelligenza qui c’è traccia
del suo cuore e della sua passione per questa terra.
La vigna carica dei suoi grappoli segue la
forma dolce e sinuosa della collina
ed è un segno di pace e bellezza per lo
sguardo.
In quel silenzio cerco di guardare la terra e
le sue variazioni
ma l’occhio volge verso l’orizzonte
ed ho la sensazione netta di essere dentro
il cielo, talmente lo sento vicino.
Ci sono luoghi come questo dove l’anima ritrova
il piacere della sosta
perché si sente parte di un’armonia cosmica.
Cielo e terra, uomo e natura.
Memoria e destino.
Luoghi in cui s’ acquieta la frenesia del
viaggiare e si sente il bisogno di raccogliersi in se stessi
mettendosi in contatto con gli Elementi del
posto
per assaporare il viaggio nel ricordo del già
Vissuto.
Luoghi di viaggi interiori senza direzioni
prefissate.
Viaggi a tutto Spazio in cui si sta fermi.
Sono i ricordi che ti vengono incontro come veloci
flash-back,
senza un ordine cronologico
consequenziale.
Portano suoni, odori, visioni e impressioni
d’anima.
Viaggi nella Memoria Sensibile sfrondati di
ciò che va dimenticato in quell’istante magico.
Arricchiti invece da ciò che è necessario
ricordare per trovare il senso dell’esistere.
Gioco meraviglioso di luci e ombre.
E' un zizzagare teso e veloce da una luce all’altra
oltre l’oscurità.
Volo imprevedibile e incantevole come quello
di una rondine,
nel
controluce di un tramonto,
alla ricerca di sprazzi di sereno in un cielo
di nubi oscure.
Una musica mi guida. Entro in uno di quei casolari.
Mi sento come un viandante stanco che ha
trovato un rifugio dove riposare.
Mi si apre un piccolo spazio occupato da
poche persone in silenzioso ascolto.
Ho l’impressione che ognuna stia ascoltando
se stessa.
C’è un’atmosfera avulsa dal tempo
ed è per me come entrare a contatto con l’intimità
di quel luogo.
Mi
accoglie il suono di un violino.
Mi lascio rapire da quella musica e portare lontano,
in volo.

Il suono del violino in rapida variazione di modulazione
percorre veloce i filari ordinati dei vigneti,
lo sguardo interiore và oltre l'orizzonte della collina,
evocando viaggi verso città lontane.
Seguo un volo di rondine saettante,
in transito veloce,
con improvvisi cambi di direzione.
Attraverso sprazzi aperti di sereno
con improvvisi cambi di direzione.
Attraverso sprazzi aperti di sereno
dentro un cielo colmo di nubi cariche di pioggia.
Nel controluce all'imbrunire
con i colori della musica di Eloisa
assaporo il calore intimo
d'impressioni vissute
sulla sua stessa lunghezza d'onda.
Iperipo
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