domenica 8 settembre 2013

La bellezza in Amedeo Modigliani e nei pittori maledetti e la risonanza nello spirito divino.


Oggi io e Reyu-Su ci siamo dedicati del tempo e ci siamo immersi nella bellezza dei dipinti di Modigliani , di Soutine , di Kisling , di Utrillo e di  altri pittori maledetti in mostra a Palazzo Reale a Milano.
E' stata un'esperienza di condivisione che ha messo in " risonanza con lo spirito divino" le nostre anime.
Ci siamo ritrovati , uno accanto all'altra incantati ed emozionati , in questa esperienza al confine del reale , sostando insieme ad ascoltare le vibrazioni circolari che le tele  in continuazione emanavano verso di noi.
Una susseguirsi di armonie ci risuonavano dentro nonostante tutt'attorno ci fosse un susseguirsi di ombre in movimento . Ombre dalle forme più svariate che Su, con il suo occhio dall'attenzione multipla, mi evidenziava via via spostando , in un gioco di complicità , il mio fuoco dal centro alla periferia del quadro per uscire momentaneamente dall'incanto.
Pause per poi tornare a smarrirci ancora insieme alla ricerca della bellezza oltre le pupille vuote di Elvire.
Una ricerca la nostra illuminata da quelle luci misteriose provenienti dalle profondità dell'anima.
Abbiamo provato l'emozione di guardare  i nostri volti trasfigurati dall'armonia dei colori e della luce custodita in quei dipinti al di la del tempo.
Abbiamo  proiettato la nostra trasformazione nei visi delle persone che rimanevano per lungo tempo ferme in contemplazione davanti ai quadri  alla ricerca del "soffio ritmico" nell'attesa di una metamorfosi  e abbiamo constatato fisicamente , come scrive Francoise Cheng , che " la bellezza è capace di evocare altra bellezza di accrescerla ed elevarla." 


 

"In un dipinto , il paesaggio che l'artista fa sorgere dal suo pennello può essere solenne o tormentato , denso o etereo , circonfuso di luce o avvolto di mistero -l'importante è che vada al di là della dimensione della mera rappresentazione e che si dia come apparizione , come avvento.
Avvento di una presenza -non nel senso figurativo o antropologico del termine -che è possibile percepire o di cui si può avere il presentimento : quella dello spirito divino. Con tutta la sua componente di invisibilità , questa presenza corrisponde a ciò che i teorici cinesi chiamano lo xiang-wai-zhi-xiang , " immagine al di là delle immagini" , e non è lontana dall'esperienza che nella spiritualità Chan va sotto il nome di illuminazione.
Quando , di fronte a uno spettacolo della natura -un albero in fiore, un uccello che spicca il volo emettendo il suo grido , un raggio di sole o di luna che illumina un attimo di silenzio - improvvisamente ci si ritrova dall'altra parte , si oltrepassa allora il velo dei fenomeni e si ha l'impressione di una presenza che procede da sé e ritorna a sé , intera , indivisa , inesplicabile  e tuttavia innegabile , come un dono munifico che fa sì che tutto sia presente , miracolosamente presente , diffondendo una luce che ha il colore dell'origine, intonando dolcemente un canto primordiale che và da cuore a cuore, da anima a anima."

Francoise Cheng

Nessun commento:

Posta un commento