giovedì 24 maggio 2012

Zygmunt Bauman. Vita liquida : il corpo che consuma … sindrome consumistica.

Questa “società liquida” che ci induce a vivere una “vita moderna liquida” che non riesce a conservare la propria forma o a mantenere a lungo una direzione.
Ci fanno credere che questa società individualista , in continua mutazione , sia l’immagine della libertà.


In questa liquidità ognuno crede di essere individuo e si protende affannosamente alla ricerca del “ vero me stesso”.
In realtà il suo destino è quello di perdersi perché , quello che gli è stato indicato come un suo compito , è un obiettivo vano e irraggiungibile.

Ed allora all’ individuo , per non cadere vittima dell’ansia , non resta che consolarsi nel mercato dei consumi che è la massima espressione del conformismo.
Ne consegue che «per essere individui, nella società degli individui, bisogna tirar fuori i soldi, un sacco di soldi».

In sintesi per essere individui bisogna diventare “consumatori “conformisti.

Contraddizione del nostro tempo.



L’uomo contemporaneo è malato di narcisismo e ha come centro di ogni sua angoscia il corpo.
Fitness , anoressia , sessualità, sovrappeso , forme , bellezza , giovinezza , misure , competizione fisicia , adipe, rughe , muscoli … sono tutte fonti di angosce profonde per l’uomo moderno.

Come dice Bauman “ Il corpo del consumatore tende perciò ad essere una fonte prolifica e perenne di ansia, aggravata dall’assenza di vie d’uscita ben definite e affidabili, in grado di alleviarla e tanto meno di neutralizzarla o diradarla. [...] I mercati dei consumi si alimentano dell’ansia che essi stessi evocano, e fanno il possibile per accrescere, nei consumatori potenziali».

Il cerchio si chiude e la trappola scatta.
E voilà. Le jeu est fait! ...come dice la mia cara amica Vania.


La via d'uscita ?.... forse ce la indica Nietzsche.

" Solo quando l'uomo si distoglierà da se stesso , salterà al di là della sua stessa ombra e , davvero , nel suo sole. "

 
 

1 commento:

  1. perché è un discorso che non suona ridondante, malgrado si sia fatto tante volte...

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