domenica 3 maggio 2009

Perchè, a volte, ci sono parole che mi fanno sordamente incazzare e allora ho bisogno di un mantra.


E questo è tutto quello che ho da dire e non è poco.

… scribacchini di pseudo-poesie che scrivono per essere cancellati.

Questo poetare di migliaia di poeti e vice poeti che fanno poesie di parole. Nient’altro che poesie che parlano di parole .
Poesie che durano l’arco di una notte, il tempo necessario per racimolare 6 0 5 commenti, e poi cadere nell’oblio.
Questi poeti beceri la cui arte migliore è commentare in continuazione le miserie del cuore altrui . Questi poeti che nella follia mediatica si sentono in obbligo di dire di tutto e di tutti senza pudore. Giudici con la verità in tasca . Questi poeti che corrono ad annusare lo sterco quotidiano prodotto dai loro simili e che ne descrivono le peculiarità con forbite parole riciclate , sempre le stesse ma che sono indispensabili al sopravvivere dei narcisisti.
Parole date per riceverle , perché i narcisisti vivono di questo.
Questi poetucoli che nella frenesia dell’apparire riempiono libri di foto truccate.
Poetucoli che corrono da un blog all’altro , in una sorta di giro delle cento chiese , pubblicando la loro mercanzia , sempre la stessa riciclata fino alla noia , impacchettandola un giorno con fiocco rosso ed un altro con fiocco giallo , in una folle corsa sulla giostra delle vanità .
Poetucoli con le orecchie ben tese e gli occhi vigili nell'attesa di sentirsi ripetere sempre le stesse frasi fatte ... e c’è qualcuno di questi che addirittura si commuove quando riceve 10 commenti e viene eletto poetucolo del giorno.

Dedico questa poesia-mantra di Mariangela Gualtieri , che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare con ammirazione in teatro per l’essenzialità e la forza del suo Dire e della sua Poesia , a quei poetucoli del cicaleggio che se ne vanno in giro ammiccando con la vecchia foto truccata sempre in tasca pronta da giocarsi all’occorrenza.
Non se ne può più di questo caos.
Si ha un gran bisogno di silenzio. Si ha un gran bisogno di essenzialità per ascoltare e guardare per poi andare.
Abbiate il buon senso e l'umiltà poetucoli di utilizzare il vostro tempo per leggervi i Poeti , per imparare a riconoscere la Poesia ... e di tacere se non avete nulla da dire .

Foto di Rolando Paolo Guerzoni.


Io sono spaccata, io sono nel passato prossimo
io sono sempre cinque minuti fa,
il mio dire è fallimentare,
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire,
io appartengo e non lo so dire
io sono senza aggettivi, io sono senza predicati,
io indebolisco la sintassi, io consumo le parole,
io non ho parole pregnanti, io non ho parole
cangianti, io non ho parole mutevoli, non ho parole perturbanti,
io non ho abbastanza parole, le parole mi si
consumano, io non ho parole che svelino, io non ho
parole che puliscano, io non ho parole che riposino,
io non ho mai parole abbastanza, mai abbastanza
parole, mai abbastanza parole
ho solo parole correnti, ho solo parole di serie,
ho solo parole fallimentari, ho solo parole deludenti,
ho solo parole che mi deludono,
le mie parole mi deludono, sempre mi deludono,
sempre mi deludono, sempre mi mancano
io non sono mai tutta, mai tutta, io appartengo
all’essere e non lo so dire, non lo so dire, io
appartengo e non lo so dire, non lo so dire,
io appartengo all'essere , all'essere e non lo so dire.

(Mariangela Gualtieri, da "Seconda parte, in Fuoco centrale e altre poesie per il teatro," Einaudi, 2003)

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Commenti riportati da Splinder :

#1 17 Maggio 2009 - 22:02

è UN ORGASMO.

accesemutazioni

#2 08 Agosto 2009 - 06:57

La conoscevo ed è bellissima.
Tesa, sentita, ma non mi piace questo giudicare tutti gli altri che scrivono.
Molti, come me, lo fanno in silenzio...senza divulgarlo.
E comunque, ognuno è libero di scrivere i versi che crede e trovo presunzione, erigersi a poeta supremo, da parte di chiunque.
anice

#3 08 Agosto 2009 - 10:35

Prova a considerare anche il bisogno di poesia che è nelle persone
che magari giudicarle e pesarle a milligrammi, non aiuta a capire
se capire ti interessasse
ho trovato più parlarsi addosso nei poeti laureati, pubblicati, incensati da lettori e scrittori altrettanto autoreferenziali di quelli dei blog
quello che provo è più il fastidio, perchè un riconoscimento pubblico spesso è ragione di spocchia, non misura di un parlare responsabile.

anacreontica

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