sabato 24 maggio 2014

Io sono. Io non sono. Mi affido a un'idea di eternità.



 
Sentiamo e sperimentiamo che siamo eterni.
Infatti la mente non sente quelle cose,
 che concepisce con l'intendere, meno di quelle della memoria.
Gli occhi della mente, con cui essa osserva e vede le cose,
sono infatti le dimostrazioni stesse.
Quindi, benché non ricordiamo di essere esistiti prima del corpo,
pure sentiamo che la nostra mente,
in quanto implica l'essenza del corpo sotto specie di eternità,
è eterna,
e che tale esistenza della mente non può essere definita dal tempo,
ossia spiegata dalla durata.
 
(da Spinoza, Etica)
 
 

SOLO SERIES / PART THREE from Anna Knapp on Vimeo.


Vivere in un ambiente è bello quando l'anima è altrove.
In città quando si sogna la campagna, in campagna quando si sogna la città.
Dappertutto quando si sogna il mare.
Parrebbe sentimentalismo, ma non è.
Prova invece l'
all-pervadingness dell'immagine.
Si valuta una realtà soltanto filtrandola attraverso un'altra.
Soltanto quando
trapassa in un'altra.
Ecco perché un bambino scopre il mondo attraverso le trasfigurazioni letterarie o leggendarie o,
comunque,
formali.
Ecco perché "essenza della poesia è l'immagine".
Di qui potrebbe dedursi che il mondo, la vita in generale
si valorizzano unicamente avendo l'animo a un'altra realtà, oltremondana.
Diciamo, avendo l'animo a Dio.
Possibile?


Cesare Pavese, aprile 1945





 
 

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