sabato 5 aprile 2014

In un mattino al risveglio la luce di un sole radente ci ha rivelato l'anima delle cose inanimate. Trasfigurazione metafisica della nostra interiorità..., lontani dalle tenebre della lunga notte. Nel tuo guardare mi hai svelato tutto il tuo modo di essere.






 
 
" Parlava qualche parola di italiano, ma pochissime
e con una stupida grazia miagolante che completava il lessico.
Era pittore di paesaggi e di interni
e ogni giorno con la sua bicicletta giallo canarino usciva per Roma
o entrava nei palazzi con i suoi piccolissimi gessi:
stava lì un'ora , anche due se non cambiava troppo la luce ,
ma se la luce mutava e non era più così felice o così infelice come la sua felicità voleva che fosse
se ne andava dopo un quarto d'ora ;
tornava il giorno dopo quando il sole era alto oppure radente."
 
 
 
" Gli piaceva trovare il colore delle cose che passano,
soprattutto in quei momenti di luce infelice al mattino,
quando il sole è alle spalle ,
non ha ancora scaldato i muri, gli alberi e i prati
e tutto è ancora avvolto da qualche cosa di diurno che però
appartiene più alla luce della notte che al giorno.
Quella totale mancanza di luce diretta ,
o quella lampeggiante o radente durava poco,
ecco la ragione per cui andava e veniva.
Allora non soltanto la carta gialla da macellaio su cui sfregava i gessi
assorbiva quell' umidità e quel freddo
ma anche la sua pelle e i suoi muscoli,
e tutto ciò veniva reciprocamente trasmesso
dalla carta ai muscoli e dai muscoli alla carta. "
 
da "Libertà" di Goffredo Parise
 

DSC_0005.bn ip NEF - Copia












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