lunedì 14 gennaio 2013

Bellezza, libertà e selvatichezza



Non aveva mai amato nè la caccia nè la pesca perchè ,
pure conoscendo tutti gli animali dei dintorni e le loro abitudini,
preferiva vederli vivi.




Alcune volte era riuscito a vedere la volpe, un inverno la seguì per un giorno e una notte , la volpe sapeva di essere seguita e quando l'uomo (allora giovane) perdeva le tracce, lo aspettava nell'oscurità segnalando la sua presenza con occhi lucenti. In questo modo lei si fece seguire e l'uomo la seguì fino ai piedi dei monti: all'alba vide la volpe davanti a sè nella neve in tutta la sua libertà e selvatichezza, con la pellicola di animale solitario nelle pupille e sentì anche l'odore: la volpe ebbe un'impennata di superbia (l'uomo vide i denti da vicino) , poi si allontanò con alti balzi tra la neve e il sole, scomparve.
L'uomo aspettò ma poichè l'animale non tornava scese verso la pianura.
Alla sera la moglie gli chiese con insistenza perchè era stato fuori casa due giorni ma egli rispose:" Taci , taci", e soffiò sulla candela.

Da circa dieci anni l'uomo pensava alla morte e spiava dentro e fuori di sè quei sintomi e quegli avvertimenti che conosceva alla perfezione; ma anche se stava molto attento non li sentiva.

                      tratto liberamente da "Bellezza" di Goffredo Parise

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