Sii dolce con me. Sii gentile.
E' breve il tempo che resta. Poi
saremo cime luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell'umano. Come ora ne
abbiamo dell'infinità.
Ma non avremo le mani. Non
potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere.
Una nostalgia di imperfetto
ci gonfierà le particelle lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell'opera blindata nei
sotterranei
e affettivo tiepido fragile. La vita ha
bisogno
di un corpo per essere e tu sii
dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d'acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il tuo mio ardore d'essere
qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
Sia placido questo nostro
esserci
questo essere corpi scelti
per l'incastro dei compagni
d'amore.
Mariangela Gualtieri
Intensa delicatezza...:-)
RispondiEliminaAmare davvero nella dolcezza è difficile se non ci si allontana da se stessi, se non ci si dimentica della nostra povertà.
EliminaRiuscire ad amare con intensa delicatezza è conquista su noi stessi.
Mariangela nel suo scrivere ha una sensibilità sottile e profonda che mi ha sempre affascinato.
Sono in sintonia con il tuo commento.
Ciao Mrs e benvenuta.
Intensa e, al contempo, delicata. Grazie per questa condivisione.
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