lunedì 30 dicembre 2013

Ha dignità persino il filo d'erba. E' musica.


 
 
E’ musica, ripeti, muovere le dita
sull’albero sul corpo,
che c’entra la parola?

Pane di seconda scelta, mordono,
merce avariata, mordono -
aspetta -
fuori urge il desiderio,
ma si rivela inverno
persino più bastardo del tramonto-
e tu smetti tue arie, mia parola,
smetti pretendere risposte,
smetti l’albero il corpo,
corri a rovi, cespugli,
ramaglia e filo d’erba,
risposte che progetta in labirinto
la tua mente-
ha dignità e interesse persino il filo d’erba,
mia anima invalida a sentire.
 
Gabriella Garofalo
 

martedì 24 dicembre 2013

Un amore reso stelle , alla maniera della stessa felicità...libero dal ricordo.


   

Pensare a te in questa notte
non significava pensarti col mio solo pensiero,
in solitudine,
non significava trovarti dentro me.
Era invece pensarti attraverso me,
estesamente,
nel mondo intero.
 
Il grande sonno della campagna,
le stelle,
il mare silenzioso e le erbe invisibili,
solo presenti in profumi asciutti;
in tutto ciò, da Aldebaràn al grillo,
ti stavo pensando.
 
Con quale leggerezza
si raccoglieva la pace
tra le pietre, le stelle,
l'acqua muta e la tremula boscaglia,
la natura intera,
e la mia anima,
in quella dedica che così ti si offriva!
 
E tutto si presentava
mansueto alla mia voce, al tuo servizio,
asceso adesso a volontà, a forza di amare.
Le luci e le ombre costruivano
la possibilità di desiderarti;
edificavano il grande silenzio,
attraverso la terra,
docile,
e voci di nuvole delicate, perse in cielo,
orientavano a te quel canto
che ora si andava componendo.
 
Ed era una simbiosi di essere e mondo,
di anelito e tempo,
tregua inverosimile;
stava entrando in me,
alla maniera della stessa felicità,
che ti raggiunge senza fretta, ad ogni bacio.
 
Tanto che, quasi,
smisi di amarti
solo per amarti di più,
oltre me,
immensamente affidando
quell'impegno di amare
alla notte profonda
viaggiatrice del tempo e già soverchia
di una missione importante,
missionaria di un amore reso stelle,
calma,
mondo,
affrancato ormai dalla paura,
dalla salma che permane
ovunque vi sia oblio.


di Pedro Salinas

 


Arvo Part : rinascere


 

Spiegel im spiegel from Paul Hamilton
 

giovedì 19 dicembre 2013

Momento intimo al di quà della luce.






Una tua visione veloce  
viaggiava lungo un ricciolo nascosto.
Il mio sguardo sensibile l'ha rincorsa
sostando su due foglie intrecciate.
 
Immagine di sintonia sospesa
in un istante al tramonto
nell' unità assoluta.

Oltre c'è la luce.
 
Intimo momento nostro.


 

domenica 15 dicembre 2013

Non scordarti di scordare.

 
 
Non so che cosa sia stato più devastante, 
non avere io dato sufficiente visibilità
alla tua aspettativa narcisistica
oppure
il tuo avere urlato una  visibilità alterata
del mio essere corpo in movimento
frazionandolo e ricomponendolo ad arte,

nel disegno di cancellazione.
 
 


 
Ricorda con me oggi - la parola
e la contro parola
del testimone: l'alba tattile , che emerge
dalla mia mano serrata: la presa
ciliare del sole: la distesa del buio
che scrissi
sul tavolo del sonno.
 
Ora
è il tempo a venire.
Tutto ciò che venisti
a prendermi, ora
portamelo via. Non
scordarti
di scordare. Riempiti
le tasche di terra,
e sigilla la bocca
della mia grotta.
 
Fu lì
che trasformai sognando la mia vita
in un sogno
di fuoco.
 
 
Clandestino di Paul Auster


/>

Laurie Anderson


giovedì 12 dicembre 2013

Se doni te stessa io ci sono.



"E' la fiamma che brucia e non consuma"
che tace e si accende in parola
sui bordi del corpo un dito discende gelato
il brivido interno l'esterno
s'increspa.

 
 
Se chiami più forte reclami
il corpo ritorna con forza
si stacca, mi scioglie la scorza
in bocca c'è il miele
rimàni.
 
Antonio Porta

martedì 10 dicembre 2013

Ebbrezza



 
Orfeo il confidente interlocutore
per i miti del mio amore, per l'amaro viaggio nelle tenebre del senso
da lui imparo la discesa e il segreto della risalita
sulla scala degli inferi,
imparo a bere l'universo fino all'ebbrezza.
 
Adonis
 
 


martedì 3 dicembre 2013

In tensione verso il Vuoto con la purezza di uno sguardo semplice



                                                                                                                                 © foto by iperipo3
 
 
Tende l'udito una vela sensibile,
lo sguardo si dilata e si fa vuoto,
e afono varca un mare di silenzio
il coro degli uccelli a mezzanotte.
 
Io, come la natura sono povero,
e ho la semplicità che hanno i cieli,
e la mia libertà è illusoria come
le voci, a mezzanotte , degli uccelli.
 
Dinnanzi agli occhi ho questa luna esanime
ed un cielo più smorto di un lenzuolo;
è un universo, il tuo , malato e strano,
ma sono , o Vuoto , qui pronto ad accoglierlo!
 
OSIP MANDEL' STAM
 
 
 
 
 L'universo tutt'uno a me
le mie palpebre chiudono le sue
l'Universo alla mia libertà fuso ,
chi di noi due partorito ha l'altro?


UNITA' di ADONIS

lunedì 2 dicembre 2013

Radura di aria pura.


 
 
 
Chiudere gli occhi , orecchi e bocca
Per concentrarsi e spingersi nel vuoto:
farsi remoto, nube che vaga in cielo ,
radura di aria pura. L’idea sospinge
avanti nella sua vaghezza, sillaba
chiama immagine, l’immagine
si è già fatta suono –
il suono un tocco, forse una carezza.

 
Franco Marcoaldi.