martedì 27 novembre 2012

Uno specchio ha una vita a se stante...continua a riflettere indipendente dalle macerie che gli stanno attorno



Lo specchio
 
Sì, ricordo quella parete
nella nostra città in macerie.
Correva fin quasi su al sesto piano.
Al quarto c’era uno specchio,
uno specchio incredibile,
perché era intatto, assicurato con forza.
Non rifletteva ormai il viso di nessuno,
nessuna mano a sistemarsi i capelli,
nessuna porta di fronte
niente, che si potesse chiamare
una città.
Era come in vacanza -
si specchiava in lui il cielo vivo,
le nuvole in movimento nell’aria selvaggia,
il pulviscolo delle macerie lavato dalle piogge splendenti,
gli uccelli in volo, le stelle, il sorgere del sole.
E così, come ogni cosa ben fatta,
funzionava alla perfezione
per una professionale mancanza di stupore.

 
 
WISLAWA SZYMBORSKA
 
  
 


 
“Non c’è vita
che almeno per un attimo
non sia stata immortale.
La morte
è sempre in ritardo di quell’attimo.”
.

lunedì 26 novembre 2012

Quì c'è un errore !




 
 
C'è questa bella barzelletta
 e non so se la conosci.


 C'è Einstein che arriva davanti alla porta del paradiso ...
 e viene ammesso al cospetto  di Dio, il Signore,
ed Einstein dice:
"Dio ...tutta la mia vita mi son chiesto
secondo quali principi ...
 tu hai creato ... ogni cosa.
Qual'è stato il modello che hai usato?"
 
E Dio dice:
" E' molto semplice."

Egli và alla lavagna e scrive un'equazione lunghissima.
Poi dice:
"Tutto qui!"

Einstein va alla lavagna e dice:
"Sono terribilmente dispiaciuto , ma ...
... quì c'è un errore e lì...
questo errore continua a ripetersi."

E Dio dice:
"Esattamente!"




sabato 24 novembre 2012

Sii dolce con me...lieve come poesia d'amore.



 
 
Sii dolce con me. Sii gentile.
E' breve il tempo che resta. Poi
saremo cime luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell'umano. Come ora ne
abbiamo dell'infinità.
Ma non avremo le mani. Non potremo
fare carezze con le mani.
E nemmeno guance da sfiorare
leggere.

Una nostalgia di imperfetto
ci gonfierà le particelle lucenti.
Sii dolce con me.
Maneggiami con cura.
abbi la cautela dei cristalli
con me e anche con te.
Quello che siamo
è prezioso più dell'opera blindata nei sotterranei
e affettivo tiepido fragile. La vita ha bisogno
di un corpo per essere e tu sii dolce
con ogni corpo. Tocca leggermente
leggermente poggia il tuo piede
e abbi cura
di ogni meccanismo di volo
di ogni guizzo e volteggio
e maturazione e radice
e scorrere d'acqua e scatto
e becchettio e schiudersi o
svanire di foglie
fino al fenomeno della fioritura,
fino al pezzo di carne sulla tavola
che è corpo mangiabile
per il tuo mio ardore d'essere qui.
Ringraziamo. Ogni tanto.
 
Sia placido questo nostro esserci
questo essere corpi scelti
per l'incastro dei compagni d'amore.
 






Mariangela Gualtieri
 
 
 

martedì 13 novembre 2012

Steve Reich: Musica per 18 musicisti...come nel volo di uno stormo d'uccelli, nella sintonia dei reciproci equilibri.





Nella musica di Steve Reich c’è il ritmo pulsante di un sistema solare
 in cui la "stella guida" è sempre mutante.
A turno ogni pianeta con la propria energia creativa
ha la capacità di orientare il movimento degli altri pianeti
 in direzione della Bellezza. 

La Bellezza risiede nel progetto comune
che è l' esaltazione creativa dell'insieme
 nel rispetto della libertà espressiva del singolo
che è esso stesso stimolo vitale per il collettivo.

 Questo sistema solare si modifica in continuazione,
secondo un ordine sempre diverso,
la cui ciclicità alla fine riconduce all’origine
 dell'evoluzione creativa dell'uomo
la quale è ricerca naturale delle interazioni
con il "mondo tutto" che lo circonda,
nella sintonia dei reciproci equilibri.

Il risultato è assimilabile alle stupefacenti
composizioni figurative degli stormi di uccelli nel cielo.
Durante il loro volo migratorio,
per un'inspiegabile legge misteriosa che si autogenera nell'insieme,
tutti i singoli uccelli si orientano
per percorrere traiettorie con cui compongono
 figure dinamiche affascinanti,
sempre mutanti che non alterano però
l'obiettivo della migrazione unanime verso l'altrove.

 Mi piace pensare che all'origine di ogni variazione di disegno ,
 ci sia l'iniziativa di un singolo uccello , sempre diverso,
 che con la sua creatività di singolo riesce ad influenzare
 il moto arabescante e mutante dell'intero stormo,
così come avviene nella musica di Reich e come la percepisco io
mentre me ne stò ad osservare tanta Bellezza.

 
 Iperipo3
 

Steve Reich - Music for 18 Musicians, Full Concert, Live in Japan, Tokyo (2008)  




Come dice Francesco Antonioni in una sua lezione di musica ...

" Bisogna immaginare questa musica fatta di oggetti, oggetti che si muovono secondo il loro asse di rotazione e c' e' uno che decide quando è il momento di cambiare la disposizione dei medesimi oggetti i quali continuano ancora un'altra volta a ruotare su se stessi.
Ruotando su stessi realizzano una specie di geometria stellare. Immaginiamo dei pianeti che girano attorno a un sole.
Il sole cambia posizione perchè ogni volta è uno strumentista differente a guidare il ritmo del cambiamento e tutti quanti si orientano a seconda di colui che guida in quel momento la compagine dei 18 musicisti.
Ecco questo disegno , questa innovazione di Steve Reich , questa invenzione strutturale di Steve Reich dura a seconda delle varie sezioni per 11 parti, nelle quali ognuna di queste 11 parti è organizzata in maniera leggermente differente. Alla fine vengono ricapitolati gli 11 accordi e il pezzo si conclude così come era iniziato."




The art of flying - short 2 min version by Jan van IJken

 
 

domenica 4 novembre 2012

Presenze assenti...ricordi evanescenti , un inutile infinito.








I ricordi, un inutile infinito,
ma soli e uniti contro il mare, intatto
in mezzo a rantoli infiniti...
Il mare, voce d'una grandezza libera,
ma innocenza nemica nei ricordi,
rapido a cancellare le orme dolci
d'un pensiero fedele...

Il mare, le sue blandizie accidiose
quanto feroci e quanto, quanto attese,
e alla loro agonia,
presente sempre, rinnovata sempre,
nel vigile pensiero l'agonia...
I ricordi,
il riversarsi vano
di sabbia che si muove
senza pesare sulla sabbia,
echi brevi protratti,
senza voce echi degli addii
a minuti che parvero felici...

 

Giuesppe Ungaretti - Il Dolore
I Ricordi


 


Hammock - Mono No Aware on vimeo by American Millennial